fbpx

Blog

Intervista a Margherita Sboarina

Insegnante, autrice di libri scolastici per la scuola superiore e di testi divulgativi sui temi della sostenibilità rivolti ai bambini, Margherita Sboarina ci racconta come affrontare temi complessi rivolgendoci ai più piccoli. Buona lettura! 

  • La sua produzione di testi scolastici e narrativi per bambini è molto ampia e include anche pubblicazioni che tematizzano la Sostenibilità Ambientale: cosa vuol dire raccontare temi così complessi ad un pubblico giovane? A cosa bisogna stare attenti? 

Anzitutto occorre dire che è sempre possibile parlare di temi così complessi ai più piccoli, basta usare un linguaggio adatto a loro. Non esistono temi che non siano comprensibili…i ragazzi e i bambini capiscono eccome. Ovviamente, per non essere noiosi bisogna (più sono piccoli) evitare un approccio astratt ed affidarsi alla concretezza. Ci sono due chiavi importanti da usare: la prima è quella dello Storytelling, perché le storie ai più giovani piacciono tantissimo ed è solo crescendo che, in parte, ce ne dimentichiamo. L’altra chiave è quella dell’esempio, sia esso creato dalla fantasia (quindi un personaggio di invenzione che fa scelte green) oppure un personaggio reale che vive una sfida. Per esempio nel libro di Alma & Luna (“Guarda Lontano”, ed. Eli La Spiga, nda) ci sono due bambine reali che raccontano la loro vita attraverso azioni reali associate ai Sustainable Development Goals. Il senso, quindi, è di portare esempi concreti che generino emulazione. 

  • La sostenibilità ambientale, i Diritti Umani, sono temi che riguardano il presente ed il futuro delle nostre comunità: qual è la percezione che hanno gli studenti e i ragazzi in genere dell’urgenza di certe tematiche? 

Secondo la mia esperienza sentono molto questi temi, la scommessa è tramutarli in gesti concreti ed in uno stile di vita che sia continuativo. I giovani manifestano volentieri e partecipano ad incontri tematici, il fatto poi è che serve un habitus continuativo, cioè di lungo periodo. Questo poi si collega ad un discorso più ampio, che unisce la sostenibilità ambientale a tutti i valori, formando un’etica che va oltre l’ambiente. 

  • Se avesse la bacchetta magica per fare interventi migliorativi nell’editoria per ragazzi, quali sarebbero le sue prime scelte?

L’editoria per ragazzi è già molto attenta, soprattutto negli ultimi anni sono usciti molti libri che si occupano di questo argomento. Un buon merito l’ha avuto il Ministero, perché in tutte le riforme degli ultimi anni sono stati richiesti approfondimenti – talvolta vincolanti – sui temi dell’educazione civica e della sostenibilità ambientale. La legislazione scolastica in Italia, su questo, è molto avanti. Di nuovo, la scommessa è trasformare tutto ciò in qualcosa di vissuto, non solo scritto sulla carta.

  • Il fenomeno Greta Thunberg ha permesso a molti giovani di identificarsi in un modello di cittadina/cittadinanza giovane che rivendica attenzione sui temi ambientali: questa narrativa può aiutare, a suo avviso, la maturazione dei temi ambientali e sociali nelle nuove generazioni è una moda destinata a passare?

Greta Thunberg ha aiutato, aiuta e continuerà a farlo, l’identificazione dei più giovani con i temi ambientali. Oltre a lei, poi, ci sono tanti altri esempi di persone concrete a cui i giovani guardano. Tornando al libro “Guarda Lontano”, all’interno si associa ad ogni SDG un testimonial under 18 che si è distinto per aver operato con responsabilità su quel tema specifico. 

  • Se dovesse identificare l’eroe, l’antagonista, l’aiutante, il premio (per seguire le categorie di Propp) della fiaba “Sostenibilità”, chi sarebbero?   

Beh, l’eroe sarebbe chiunque applica questi temi tutti i giorni nella vita reale (peraltro, una volta creata l’abitudine, non ci se ne accorge nemmeno più). Ecco, questi sono gli eroi della sostenibilità: chi la vive davvero. 

L’antagonista (anche se a parole sono tutti favorevoli alla sostenibilità) è chi – come talvolta fanno le istituzioni – complica eccessivamente la possibilità di scegliere in modo green e etico; tutti quelli che rendono difficile il modo di vivere virtuoso. Essere sostenibili non dovrebbe essere complicato! Ad esempio, il sacchetto del pane che per essere riciclato richiede di staccare dalla carta l’etichetta stampata con inchiostro tossico…è frutto di un ragionamento che rende difficile il comportamento virtuoso. Oppure i turisti che vanno al mare e non sono informati sui giorni di raccolta della spazzatura porta a porta…anche questa è un’azione frutto di un antagonista. L’aiutante è chi testimonia con i fatti il proprio impegno e chi aiuta la semplificazione dei processi. Infine, il premio è la consapevolezza che un mare più pulito e una spiaggia senza spazzatura siano più belli. Il senso stesso del bello e del giusto sono innati nei più piccoli…e proprio qui si innesta il valore della scuola, che ha il dovere di estendere a tutti questo ragionamento, anche ai bambini e ai ragazzi non supportati dalle famiglie in questo percorso di sensibilizzazione. La scuola permette di raggiungere tutti con questo ragionamento e con questi valori e, visto che la sostenibilità è di tutti e tutti dobbiamo agire, significa che la scuola è davvero fondamentale. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Back To Top